Potenza: “Noi Infermieri non possiamo sentirci identificati quali Operatori professionalmente incompetenti. Avremmo bisogno di un supporto”

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa sul commissariamento della U.O Rianimazione Ospedale San Carlo, a firma della Segreteria Nursind Potenza:

“Tutto si è risolto con il cosidetto “Commissariamento” della Terapia Intensiva (Rianimazione) e le altre Istituzioni se ne “lavano le mani”.

Tutto tralasciando le incombenze territoriali e amministrative, scaricando su un ambito che già risente di responsabilità immani.

Lavoratori, che ogni giorno sono impegnati nella lotta contro il covid19, mettendo a rischio la loro stessa vita e quella dei loro cari, convivendo ogni giorno con le difficoltà note a tutti, di personale carente e costretto a coprire turni estenuanti.

Se si conoscono i numeri dei decessi in Italia (noti a tutti), si deve considerare che la letalita’ del virus non è una pecca di chi in questo periodo ce la sta mettendo tutta, bensì,  di un intervento di rinforzo della PREVENZIONE,  che e’ competenza politica e territoriale .

La cura al momento e’ in via del tutto sperimentale e non del tutto nota, si procede per tentativi nella speranza di riuscire ad evitare il peggio, come del resto su tutto il territorio nazionale (Il San Carlo non fà eccezione).

Ci saremmo aspettati, diagnosi veloci con tamponi eseguiti in larga scala, DPI per tutto il personale impegnato, compreso dei medici del territorio e del 118.

Ci saremmo aspettati in tempi brevi l’organizzazione di squadre per la “Gestione del Paziente a Domicilio” a supporto degli Ospedali riducendo gli accessi al Pronto Soccorso…. dato il tempo che abbiamo avuto per poter organizzare il tutto.

Ci saremmo aspettati la “NON Querelle” sugli Ospedali Covid 19 , ed invece abbiamo fatto anche questo.

E non meno importante, ci saremmo aspettati un riconoscimento morale ed economico per il  personale impegnato nella lotta al Covid 19, per il rischio affrontato quotidianamente e perché no per le spese che alcuni stanno sostenendo (non dimentichiamo che molti sono stati costretti ad allontanarsi dai propri cari con spese di affitti a proprio carico).

Ci aspettiamo ora una maggior presa di coscienza dei problemi reali della gente e dei lavoratori e la fine di questo “massacro” della prima linea.

Noi Infermieri, parte integrante del Sistema Sanitario ed Assistenziale non possiamo sentirci indicati quali responsabili delle scelte politiche e soprattutto identificati quali Operatori professionalmente incompetenti soprattutto in questo momento in cui avremmo bisogno di un supporto.

Ancora una volta una politica controtendenza, in cui lo spirito di sacrificio e di abnegazione, una disponibilità che non sfugge al resto d’Italia, in questo contesto diventa oggetto di schernimento ed umiliazione”.