Potenza, rischio per la Terapia Intensiva Neonatale del San Carlo: “Non è possibile, una follia, con i bambini non si scherza”

Continua ad espandersi la situazione di criticità dell’Uoc Neonatologia e della Tin (Terapia Intensiva Neonatale) dell’Aor San Carlo per carenza personale medico.

Ieri a denunciare maggiormente la questione sono un gruppo di genitorile mamme dell’Associazione “Cucciolo Onlus”:

“Siamo davanti al reparto di Neonatologia del San Carlo.

Siamo state chiamate stamattina perché da mesi denunciamo la carenza di personale all’interno del reparto e oggi si è arrivati al limite.

L’epilogo è questo: i genitori sono stati avvisati stamattina che il reparto di neonatologia non sarà più una Tin di primo livello ma sarà semplicemente un reparto di neonatologia.

Questo vuol dire che non si accoglieranno più le mamme con parti prematuri o con emergenze tali da dover avere il supporto della terapia intensiva.

Questi sono genitori di 3 bambini a cui questa mattina è stato detto che verranno trasferiti nell’ospedale più vicino, quello che in realtà avrà posto.

Il tutto perché non c’è personale.

Quindi la Terapia Intensiva Natale di primo livello a Potenza non esiste più.

Stiamo aspettando la direzione sanitaria per delucidazioni però questo è quanto stato detto stamattina ai genitori.

Siamo qui per dare sostegno ma allo stesso tempo siamo qui perché cerchiamo l’aiuto di tutti.

Abbiamo bisogno degli organi politici regionali e non, che ci aiutino a capire qual è il problema, quali sono state le mancanze e come possiamo risolverle.

Mettetevi nei panni di questi genitori che hanno dei bambini con una situazione particolare.

Adesso devono andare in un’altra città, affrontare delle spese, chiedere permessi lavorativi e tutto ciò che ne consegue.

Non si potrà quindi dare supporto a dei bambini con delle problematiche quali la prematurità.

In questo momento abbiamo bisogno di risposte e non di parole”.

Una notizia che ha scosso tutta la comunità potentina che in Redazione ha esordito:

  • “Non è possibile una follia con i bambini non si scherza vergogna”;
  • “Decisione inaccettabile”;
  • “A breve la Basilicata sarà finita…”
  • “E’ una vergogna”.

Sulla questione sono intervenuti vari esponenti politici quali il vicepresidente del Consiglio regionale della Basilicata, Mario Polese:

“Ci mancava solo la soppressione dell’Utin e quindi della conseguente sospensione del servizio neonatale Sten: si fa fatica a seguire l’elenco di tutti i ‘disastri’ che questo governo regionale, sostenuto dai leghisti del sud, ha compiuto in pochi mesi di legislatura.

Nel settore della sanità, in particolare, si passa da una emergenza all’altra senza che si riesca a capire il fil rouge alla base delle scelte compiute dall’esecutivo guidato dal presidente Vito Bardi e dall’assessore al ramo, Rocco Leone che evidentemente ancora assorbito dai ‘bagordi’ con Salvini a Policoro appare sempre più inadeguato a gestire la sanità lucana.

Nelle ultime settimane  stiamo assistendo a un vero e proprio stillicidio di ‘brutte notizie’.

E appare sempre più evidente il progetto di destrutturazione del San Carlo di Potenza. Non bastava tutto il caos sul dg Barresi, messo sulla graticola da consiglieri della stessa maggioranza di centrodestra e ‘sfiduciato’ dal Collegio di direzione. Stiamo assistendo in realtà al tentativo di svuotamento di attività vitali dell’ospedale di Potenza.

Prima c’è stata la proposta del leghista Zullino di sopprimere il reparto di radioterapia dell’ospedale di Potenza e poi scopriamo dalla stampa nelle ultime ore che è stato chiuso il reparto di terapia intensiva neonatale.

La cosa più grave è che tutto avviene in un settore così strategico per il benessere e la sicurezza dei cittadini senza un disegno generale, ma con una preoccupante improvvisazione di base.

In tale contesto, è di questi giorni la notizia della sospensione del servizio regionale di trasporto in emergenza neonatale, il cosiddetto Sten. Oltre all’inopinata scelta di sospendere un servizio di vitale importanza fa specie che la notizia si sia appresa solo attraverso indiscrezioni della stampa.

Il servizio Sten è fondamentale perché consente di trasferire dai vari presidi sanitari territoriali, con mezzi dedicati e specificatamente attrezzati, i neonati in gravi condizioni di salute presso l’unità tecnica di intervento neonatale più vicina.

Non sfugge che la sospensione del servizio mette a serio rischio la salute dei bambini appena nati e crea disservizi gravi per le famiglie che dovrebbero provvedere al trasferimento con mezzi o risorse proprie.

Si tratta di una vera e propria follia”.

Pertanto invito ufficialmente il presidente Carmine Cicala a convocare urgentemente una riunione di Consiglio regionale straordinario per affrontare il problema nell’immediato”.

Intervenuto anche il consigliere regionale FI Gerardo Bellettieri:

“La mia attenzione sulla gestione dell’ospedale San Carlo è sempre ai massimi livelli ed è in questo senso che non posso esimermi dal sottolineare quanto grave e preoccupante sia la notizia di queste ore che ci arriva come una doccia fredda dalle cronache quotidiane.

Apprendo dal grido di allarme lanciato sui giornali da un’associazione di genitori di piccoli pazienti in cura presso la struttura sanitaria del capoluogo,perno di riferimento di un’intera comunità locale e non solo, che il reparto di neonatologia non sarà più una Terapia intensiva Natale, notizia questa gravissima e non senza consueguenze, per famiglie già vessate da preoccupazioni e spese sanitarie da sostenere, costrette a dover trovare soluzioni alternative per curare i propri figli.

È tutto ciò che non vogliamo accada, e’cio che i cittadini non possono e non devono perdere mai, il diritto alle cure migliori e soprattutto il diritto ad essere assistiti nell’azienda sanitaria di competenza.

Un avviso scarno ai genitori , e non una comunicazione agli organi di competenza.

È così che siamo venuti a conoscenza oggi di un fatto tanto grave, che si aggiunge ad altri problemi che quotidianamente affliggono l’ospedale San Carlo di Potenza, e per il quale come consigliere regionale intendo dare risposta e soluzione.

Non posso e non voglio girarmi dall’altra parte, perché i mezzi che il mio ruolo mi mette a disposizione e la fiducia che i cittadini mi hanno dato ,mi obbligano a dare risposte.

Da questa mattina ritengo che si debba immediatamente trovare soluzione per scongiurare questa chiusura, capendo quali sono i problemi che hanno portato ad una misura così estrema e come possono essere risolti”.

Ci auguriamo che questo grido d’aiuto non resti inascoltato e che la situazione possa risolversi nel migliore dei modi per il bene dei piccoli pazienti e dei loro genitori.