Potenza, sequestro di beni a imprenditore dalla Guardia di Finanza

In data odierna i militari del G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Potenza hanno dato esecuzione ad un rilevante provvedimento di sequestro di beni nei confronti del noto imprenditore lucano M. C. — operante nel settore vitivinicolo, delle costruzioni e del commercio di automobili – disposto dal Tribunale di Potenza, sezione misure di prevenzione.

Il decreto di sequestro, emesso a seguito di complesse attività d’indagine e di accertamenti patrimoniali svolti dal G.I.C.O coordinato dalla Procura di Potenza, rappresenta il risultato di una nuova strategia di contrasto patrimoniale alla criminalità (non solo mafiosa, ma anche economica, come nel caso di specie) che negli ultimi mesi è stata prima studiata e poi attuata dalla Procura di Potenza in sinergia con le forze di polizia giudiziaria del Distretto.

Sulla base di tale nuova strategia in modo costante, e parallelamente alle indagini penali (o immediatamente dopo le stesse), la Procura e la Polizia Giudiziaria (laddove emergano condotte illecite potenzialmente idonee a determinare indebiti arricchimenti) avviano indagini patrimoniali tese prima ad individuare i beni e le attività economiche direttamente o indirettamente controllate dal soggetto risultato dedito ad attività delittuosa.

Poi, accertano in quali casi la disponibilità di tali beni ed attività non giustificata dai redditi dichiarati dal soggetto e, infine, a richiedono (in sede di prevenzione) al ‘Tribunale competente, il sequestro e la confisca dei beni il cui possesso sia ingiustificato.

Nel caso in esame la Procura ed il GICO, dopo avere dimostrato assiduità ed abitualità nella commissione di reati fiscali da parte di C. e, soprattutto, dopo avere verificato una sproporzione fra beni, attività economiche, tenore di vita, e redditi, quantificata in circa cinque milioni di euro (il tutto attraverso meticolosi accertamenti patrimoniali che sono stati svolti nei suoi confronti, del suo nucleo familiare e dei soggetti prestanome dallo stesso utilizzati) hanno richiesto al Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, l’emissione di decreto di sequestro.

Questo, è stato disposto in via d’urgenza (sequestro anticipato) dal Tribunale stesso ed attingeva, oltre ai beni personali di C., alcune imprese dallo stesso direttamente o indirettamente controllate, e, in particolare, l’intero capitale sociale di una nota cantina vitivinicola nell’agro del vulture, il 50% di un’impresa di costruzioni, nonché una serie di beni mobili e immobili e conti correnti facenti capo, direttamente o indirettamente, al predetto M. C..

Il Tribunale ha disposto che le attività economiche sottoposte a sequestro siano gestite da un Amministratore Giudiziario, sicchè non vi sarà alcuna interruzione o sospensione nelle attività d’impresa.