Reddito di cittadinanza, torna l’obbligo di cercare lavoro: ecco cosa fare per evitare sanzioni

Novità per tutti coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza.

Se, infatti, a causa della pandemia sia il decreto Cura Italia (per due mesi) che il decreto Rilancio (per altri due) avevano sospeso le «misure di condizionalità» per i beneficiari, a partire dal 17 Luglio le cose sono cambiate.

Come riporta “Il Sole 24 ore”:

“Per tutto il periodo dell’emergenza da COVID-19, per evitare assembramenti, con gli uffici pubblici che hanno ridotto l’attività, chi percepiva il reddito di cittadinanza ha continuato a prendere il sussidio senza l’obbligo di recarsi presso il Centro per l’impiego.

La sospensione è scaduta il 17 luglio.

Gli obblighi sono ripresi il 18 Luglio (Sabato), quindi in pratica da Lunedì 20 Luglio 2020.

Gli obblighi tornati in vigore

Ma quali sono in concreto gli obblighi che sono rientrati in vigore?

Sono tutti quelli connessi al piano di reinserimento nel mercato del lavoro, quali per esempio: registrazione su MyAnpal, la piattaforma digitale per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; svolgere ricerca attiva del lavoro; accettare di essere avviato alle attività individuate nel Patto per il Lavoro; sostenere colloqui psicoattitudinali e le eventuali prove di selezione finalizzate all’assunzione; accettare almeno una di tre offerte di lavoro definite congrue.

Le possibili sanzioni

Chi ha firmato già il Patto per il lavoro o chi ancora deve farlo, dovrà recarsi presso i Cpi (Centri per l’impiego) quando convocati e rispettare le pratiche e le regole a esso connesse a partire dal 18 Luglio se non si vuole incorrere in pesanti sanzioni e perdere il reddito di cittadinanza”.