UNIVERSITÀ DELLA BASILICATA: DANNO DI QUASI UN MILIONE DI EURO! COINVOLTI 6 DOCENTI

6 docenti dell’Università degli Studi della Basilicata con doppio lavoro, è quanto ha scoperto la Guardia di Finanza di Potenza a seguito di indagini partite lo scorso autunno.

Per questo motivo, dovranno risarcire lo Stato versando quanto hanno guadagnato in maniera illecita.

Per loro l’accusa è di aver provocato un danno erariale di 978000 euro violando poi la legge che impone (a chi decide di svolgere il lavoro a tempo pieno) di garantire un impegno di 350 ore.

Il divieto quindi è quello di svolgere e accettare altre attività “private”.

I professori in questione sono ordinari nelle facoltà di Ingegneria e Architettura.

Il direttivo regionale della Cisl Università ha incontrato il segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il segretario nazionale di categoria, Domenico Carlomagno, per un confronto sulle recenti sentenze del Consiglio di Stato che hanno disposto l’annullamento dei provvedimenti emanati della dirigenza universitaria finalizzati al demansionamento di varie decine di dipendenti dell’Università degli Studi della Basilicata.

Spiega la Cisl Università in una nota:

“Come è noto la questione è stata da sempre seguita con la massima attenzione dalla dirigenza regionale e nazionale della Cisl.

Alla luce delle sentenze emesse, che hanno ribadito, in maniera inequivocabile, il diritto al re-inquadramento nelle categorie raggiunte già nel lontano 2005, i rapporti tra la segreteria aziendale e quella regionale e nazionale dovranno intensificarsi al fine di ripristinare, nel più breve tempo possibile, una situazione di normalità”.

Afferma Gambardella:

“Dalle sentenze emerge un pronunciamento giudiziario di singolare chiarezza che costituirà certamente giurisprudenza per il futuro.

La Cisl si prodigherà affinché questa brutta pagina della vita del nostro ateneo si chiuda al più presto senza ulteriori strascichi polemici o, peggio ancora, giudiziari”.

Carlomagno ha precisato che:

“i colleghi dell’Unibas, ingiustamente retrocessi, hanno ora il diritto di riottenere la serenità perduta anche per continuare ad esprimere al meglio le proprie competenze nei diversi ambiti lavorativi.

In questi ultimi quattro anni l’impegno dei demansionati non è mai venuto meno, anche a fronte delle forti contrazioni retributive.

La segreteria nazionale Cisl Università seguirà l’intera vicenda degli effetti delle sentenze, riportando costantemente la loro applicazione in ambito nazionale.

La vicenda, pur interessando esclusivamente l’Unibas, continuerà ad essere seguita dall’intero contesto universitario nazionale”.

La Cisl auspica, dunque:

“una forte condivisione da parte della dirigenza dell’ateneo affinché in tempi rapidi il personale rientri negli inquadramenti conquistati negli anni scorsi e venga affrontata e risolta ogni questione di sua competenza e riportato nell’alveo giusto il rapporto con il personale tecnico-amministrativo dell’ateno”.