Basilicata, Green Pass: “la gente non sceglierà più gli alberghi e opterà per le case vacanza in cui la tracciabilità non è garantita”. Questa la situazione

In attesa che la campagna vaccinale abbia una reale accelerazione “Tamponi gratis per tutti” è oggi l’unico modo per ovviare ad un crollo eclatante dell’economia turistica alberghiera.

E’ questa la posizione di Federalberghi-Confcommercio Potenza in una nota a firma del presidente Michele Tropiano per il quale non si esclude che con l’obbligo del Green Pass, esteso dal 6 agosto, si verifichino una valanga di disdette.

Il Green Pass – sottolinea la nota – era stato ideato per aprire quelle attività finora chiuse, ma non aveva la finalità di chiudere quelle che sono aperte, perché accade che verrà utilizzato per applicare ulteriori restrizioni che avranno effetti non vantaggiosi sul nostro turismo.

Troiano spiega:

“Il settore alberghiero è al collasso e oggi stiamo vivendo un paradosso.

Ad agosto, nel pieno della stagione turistica, arriva un fulmine a ciel sereno: la gente, condizionata con la presentazione della certificazione verde, non sceglierà più gli alberghi, e opterà per le case vacanza in cui la tracciabilità non è garantita.

Nel ricordare che Federalberghi-Confcommercio si è fatto promotore di un protocollo sanitario, condiviso anche da Confesercenti e Confindustria, che ha dato buoni risultati in tutte le strutture alberghiere italiane, tant’è che in esse non si sono mai verificati grandi ‘cluster’, il Green Pass esteso a tutti i luoghi al chiuso pone non pochi problemi.

Un esempio: una famiglia con figli minori, ha già prenotato 7 notti inclusa colazione, per agosto in un albergo dotato di bar e ristorante al chiuso. Che succederà?

Gli adulti già vaccinati e i figli non vaccinati, pernotteranno in una stanza.

La mattina seguente dovranno fare colazione.

Ma in una sala al chiuso, a rischio assembramento, sarà obbligatoria la Green Pass.

L’albergatore dovrà chiedere la certificazione all’ingresso della sala colazioni?

E se la famiglia non è dotata di tutta la certificazione, pur avendo pagato la colazione, non avrà accesso alla sala?

Nessun albergatore dovrà vietare al cliente di fare colazione (regolarmente pagata) se non possiede il Green Pass, nessun albergatore potrà obbligare il cliente a farsi il vaccino, e né tantomeno lo stesso albergatore potrà dotarsi con mezzi economici propri per acquistare tamponi rapidi da effettuare ogni 3 giorni.

La prima esigenza per albergatori e ristoratori è superare le molteplici e differenti interpretazioni del nuovo Dpcm dando dunque indicazioni precise, dettagliate ed univoche.

Ecco perchè serve la gratuità dei tamponi.

Non va dimenticato che gli albergatori non possono richiedere ai propri dipendenti la Green Pass, perché il Garante della privacy lo ha vietato.

Quindi, succederà che in una struttura alberghiera, le risorse umane che ci lavorano, possono essere anche non vaccinate, ma contemporaneamente, si vigilerà obbligatoriamente sui clienti se hanno la Green Pass. Chi fa rispettare da sempre le leggi, verrà penalizzato, mentre tutto il mondo abusivo, non farà tutti i controlli richiesti.

La tracciabilità è invece una prerogativa degli alberghi, a prescindere da una pandemia, poiché il cliente quando entra in una struttura alberghiera, è tracciabile dal primo secondo della sua permanenza.

La tracciabilità è da sempre nella ‘mission’ di una struttura alberghiera. Ha una duplice importanza: sia per la sicurezza pubblica (in caso di reati penali) ma anche per la sicurezza dell’albergatore stesso”.