Eolico, in provincia di Potenza imprenditore incassa oltre 1 milione di euro ma non dichiara nulla

Un’attività più che remunerativa quella esercitata da un’impresa di Maratea, specializzata nella installazione e manutenzione di impianti destinati alla produzione di energie alternative che, per tre anni consecutivi, non ha mai dichiarato nulla al fisco, occultando ricavi per oltre un milione di euro.

Nell’ambito delle attività finalizzate alla lotta all’evasione fiscale e del sommerso d’azienda, svolte anche attraverso il costante monitoraggio del territorio, le Fiamme Gialle della cittadina tirrenica hanno eseguito un controllo in materia di trasporto merci nei confronti dell’imprenditore intento a trasferire, in località ubicate nelle regioni limitrofe, beni ed attrezzature strumentali all’attività esercitata.

Le risultanze dell’attività svolta su strada, trasfuse nelle banche dati in uso all’Amministrazione Finanziaria, hanno portato al riconoscimento di significativi elementi di pericolosità fiscale in capo al soggetto controllato; primo fra tutti, la mancanza di dichiarazioni fiscali negli anni 2015, 2016 e 2017.

Le indagini di polizia economico-finanziaria culminavano con l’esecuzione di una verifica fiscale attraverso la quale veniva ricostruito il giro d’affari dell’imprenditore, ammontante in oltre un milione di euro e costituito soprattutto da consistenti prestazioni rese ad imprese operanti nel settore delle energie alternative (eolico).

In presenza di una scarna documentazione fiscale, peraltro tenuta in maniera frammentaria e non aggiornata, i finanzieri della Tenenza di Maratea sono riusciti a ricostruire l’effettiva capacità contributiva dell’imprenditore effettuando riscontri presso numerosi clienti ed utilizzando cospicua documentazione bancaria acquisita nel corso delle indagini.

Al termine degli accertamenti, attesa la rilevanza penale dell’imposta evasa, l’imprenditore, che assumeva la qualità di evasore totale, è stato denunciato a piede libero all’Autorità Giudiziaria in quanto ritenuto responsabile del delitto previsto e punito dall’art. 5 del D.Lgs. 74/2000.

Tale intervento costituisce ulteriore testimonianza dell’azione posta in essere dalla Guardia di Finanza nel settore della tutela delle entrate, con lo scopo di contrastare gli effetti distorsivi in termini di libera concorrenza e di equità fiscale.