Con la conferenza stampa del suo Gruppo consiliare al Comune di Potenza ‘La Basilicata Possibile’, Valerio Tramutoli, Giuseppe Biscaglia e Francesco Giuzio danno conto del lavoro degli ultimi mesi, fatto di incontri e approfondimenti con cittadini e associazioni, attorno al tema del Piano sociale e sociosanitario:
“Questo strumento del quale il Comune di Potenza non si è mai dotato, a oltre 20 anni dall’approvazione della Legge 328/2000 ‘Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali’ e a cinque anni dalla pubblicazione delle ‘Linee guida per la formazione dei nuovi piani intercomunali dei servizi sociali e sociosanitari’ della Regione Basilicata. Oggi la Regione è chiamata a rinnovare il suo Piano Sociosanitario Regionale (PSR) per il triennio 2021-2023, è questa una necessità non più rinviabile.
Ce l’ho ha insegnato questo periodo di pandemia che ha duramente colpito un tessuto socio-sanitario già fragile, aggravando e rendendo drammaticamente visibili le molte solitudini della nostra città.
Non è più il tempo di aspettare, è quello che abbiamo imparato come Gruppo consiliare di LBP già dai primi incontri di giugno 2020 con le Porte sociali e poi, a seguire, con le associazioni del terzo settore, del volontariato, della cooperazione sociale, con semplici cittadini, con i quali ci siamo confrontati in questi mesi, in un processo di approfondimento e condivisione che oggi chiede il suo approdo.
Spetterà all’Amministrazione comunale il compito e la responsabilità di definire tempi e modi per la realizzazione del ‘Piano sociale e socio-sanitario’ della città di Potenza, a partire dalla costituzione dell’indispensabile ‘Ufficio di piano’ e dalla individuazione di un percorso partecipato di co-progettazione, co-programmazione che coinvolga fin dall’inizio le associazioni del terzo settore (come prevede la legge).
Quello che non si potrà continuare a fare è continuare con la prassi degli interventi spot o per comparti, oppure calati dall’alto, o avviati solo perché esistono finanziamenti specifici, a volte senza un’analisi preliminare delle esigenze effettive e dei fattori di contesto.
Crediamo che sia tempo di dotarsi finalmente di uno strumento organico, in grado di garantire continuità e qualità ai servizi, aumentando con nuova progettualità, e mettendo a sistema, le fonti di finanziamento, riconoscendo le sinergie possibili nel dare risposta alle diverse necessità.
Attorno a questi temi, dopo una prima assemblea pubblica, abbiamo continuato a confrontarci con associazioni e cittadini che ci hanno regalato, assieme al loro tempo, conoscenze ed esperienze che ci hanno aiutato a costruire una prima mappatura dei fabbisogni sulla città di Potenza che abbiamo condiviso l’8 febbraio con quanti avevano contribuito a costruirla.
I primi campi di indagine specifici (con molti elementi di trasversalità) affrontati sono stati:
- la disabilità;
- le dipendenze;
- la povertà educativa;
- il welfare culturale;
- le pari opportunità;
- l’infanzia;
- l’usura;
- gli stranieri;
- la salute;
- le discriminazioni;
- la povertà;
- vulnerabilità.
Un punto di partenza importante, che ci ha permesso di focalizzare meglio anche le maggiori necessità che accomunano le associazioni intervenute, continuità nei rapporti con l’Amministrazione pubblica, spazi adeguati per lo svolgimento delle attività, incremento della spesa sociale.
Anche da queste necessità che intersecano la pianificazione dell’uso dell’ingente patrimonio pubblico inutilizzato, parte la nostra proposta all’Amministrazione comunale.
Un lavoro appena iniziato che vuole rappresentare anche un metodo di partecipazione praticabile per arrivare a dotarsi di un piano sociale che abbia al suo interno una visione integrata della nostra città, dei suoi bisogni delle sue grandi opportunità.
Noi faremo così”.