“La Pandemia da Covid-19 e il conseguente Lockdown di quasi 90 giorni, hanno inevitabilmente acuito alcune problematiche sociali e psicologiche già massicciamente presenti all’interno del tessuto territoriale del capoluogo di regione.
Un problema oggettivamente urgente e che bisogna affrontare, magari in maniera unitaria e responsabile, è quello dell’abuso di alcool da parte dei giovani”.
È quanto dichiarano in un comunicato stampa i consiglieri comunali del Comune di Potenza Angela Fuggetta, Angela Blasi, Bianca Andretta, Roberto Falotico, Pierluigi Smaldone, Francesco Flore, Vincenzo Telesca e Rocco Pergola che proseguono:
“Nell’ultimo mese, a seguito delle riaperture, siamo stati costretti a registrare un aumento davvero preoccupante del fenomeno: la dipendenza da alcool sta iniziando incontrovertibilmente a coinvolgere fasce di “giovanissimi” un tempo estranei a questo problema.
Preso atto di questo, riteniamo che il divieto di somministrare bevande alcoliche dalle ore 3 alle ore 6 in ogni locale sia sicuramente un provvedimento che limita il consumo ma che, di certo, non affronta il problema alla radice.
Se la risposta a una forma di disagio sociale è unicamente repressiva, difficilmente potrà essere sufficiente per affrontare il problema.
C’è bisogno di molto altro.
I controlli non bastano, bisogna avere il coraggio di indagare a fondo le ragioni di questo disagio.
Ciò premesso, riteniamo sia giunto il momento di elaborare una strategia di dialogo e prevenzione che consenta alle famiglie, alle Scuole, alle associazioni Sportive, agli oratori e a tutti quegli ambienti che sono di fatto motore di aggregazione e crescita umana, di abbattere quel “muro di gomma” che non permette di comprendere a fondo il linguaggio e le emozioni delle nuove generazioni.
Attraverso la mozione che abbiamo presentato e che discuteremo in occasione del prossimo consiglio comunale, vogliamo sensibilizzare l’amministrazione ed il consiglio tutto rispetto all’urgenza del problema.
Ci sono diverse azioni immediate e concrete che possono essere intraprese per affrontare la questione.
Si potrebbe, ad esempio, predisporre quanto prima un calendario organico e completo di lezioni ed incontri formativi ed informativi all’interno di scuole, gruppi di volontariato, oratori, per divulgare con forza il messaggio di rifiuto e di prevenzione nei confronti dell’abuso di alcolici secondo un approccio che parli il più possibile il linguaggio delle fasce giovanili.
Bisognerebbe, a poco a poco, lavorare per rafforzare la cultura di consapevolezza e della responsabilità in merito all’uso di sostanze che possono causare dipendenza patologica come l’alcool.
Potrebbe essere utile, inoltre, indire appositi concorsi presso le scuole finalizzati alla valorizzazione anche tra i più giovani della cultura della vita e dell’amicizia in antitesi alle culture della trasgressione e dello sballo.
Si potrebbe poi incentivare la creazione e la fruizione di spazi sociali e culturali pubblici seguendo linee di progettazione partecipativa che coinvolga i giovani e gli adolescenti.
Parallelamente a tutto questo, riteniamo necessario creare dei tavoli di discussione con le realtà che si occupano di dipendenze patologiche, in particolare l’ASP e i servizi sociali: fare questo per iniziare ad immaginare anche un progetto educativo territoriale di lungo periodo.
Questa è una sintesi delle proposte che presenteremo in consiglio, augurandoci di trovare in questa occasione, considerata la delicatezza del tema, delle risposte meno arroganti ed autoreferenziali da parte della maggioranza”.