Tappa a Potenza per il Treno verde di Legambiente! I dettagli

Il 25 e il 26 Febbraio il Treno verde, una delle più note campagne itineranti di Legambiente realizzata in collaborazione con il gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, da 32 anni in viaggio per cambiare il nostro il Paese, farà tappa a Potenza.

Ecco i dettagli della campagna:

“Nel 2020 il Treno Verde sarà dedicato al tema dei cambiamenti climatici e ospiterà a bordo i temi e gli strumenti di ChangeClimateChange, per mettere sempre di più in relazione la questione globale all’azione locale.

I cambiamenti climatici sono ormai evidenti a tutti, solo nel nostro Paese dal 2010 ad oggi si sono registrati oltre 500 eventi meteorologici estremi, una media di 55,5 l’anno.

Eventi che hanno portato oltre 300 Comuni a dover affrontare emergenze come ondate di calore, allagamenti, frane, inondazioni con danni ad abitazioni, aziende produttive, infrastrutture.

Ma anche decessi, emergenze sanitarie.

L’emergenza che stiamo vivendo, causata dall’uomo, deriva dall’immissione di gas serra, in grado di intrappolare l’energia termica che arriva dal sole all’interno dell’atmosfera, provocando così il surriscaldamento della temperatura.

E la ragione sta tutta nel nostro modo di produrre, consumare e di spostarci.

Le fonti fossili, infatti, utilizzate per soddisfare i fabbisogni di energia elettrica e termica, come carbone, petrolio e gas sono responsabili del 24% delle emissioni climalteranti.

Stessa incidenza (24% delle emissioni totali) ha il settore trasporti, mentre quelle legate al settore residenziale e commerciale pesa per il 17%, seguito dal settore industriale con l’11% e dal settore agricolo con il 9% delle emissioni totali.

Restano 10 anni per provare a mantenere le temperature entro il grado e mezzo.

A dirlo sono gli scienziati dell’IPCC che dopo tre anni di lavoro e la revisione di oltre 6.000 studi climatici, affermano con assoluta certezza che stiamo andando verso l’innalzamento di oltre 3°C, arrivando alla soglia di +1,5 °C verso il 2030.

Afferma inoltre, che è impensabile gestire gli effetti di tale innalzamento. Le conseguenze infatti, saranno devastanti per i ghiacciai, i raccolti, gli ecosistemi.

Con inondazioni, siccità, perdita di specie e povertà diffusa.

Non solo ma il cambiamento climatico impone anche un ragionamento sulle disuguaglianze tra i Paesi e sulle cause profonde del fenomeno dei migranti ambientali, ovvero di tutti coloro che lasciano i loro Paesi perché non sussistono più le condizioni ambientali per poterci vivere, un fenomeno che aumenterà molto nei prossimi anni e che dobbiamo affrontare.

Un sistema efficiente integrato, sostenibile e rinnovabile.

A partire da un nuovo modello energetico che vede l’uscita dalle fonti fossili, una strategia di adattamento e rigenerazione che parte dalle città e coinvolge le aree interne, la tutela delle foreste e del suolo, strategici per la mitigazione del fenomeno e per garantire una efficace adattamento ai fenomeni sempre più intensi che si verificano, sono le ricette necessarie al cambiamento.

Accompagnate da un nuovo approccio per la riduzione del rischio idrogeologico e per rispondere all’emergenza siccità, da una nuova agricoltura che risponda agli scenari che il cambiamento climatico ci impone, interventi di riqualificazione in chiave energetica e sismica per l’edilizia: abitazioni, scuole, uffici ma anche una nuova mobilità libera dalle fonti fossili e accessibile.

Questi i temi da mettere al centro dell’azione.

Senza dimenticare il ruolo dell’economia, spingendo l’acceleratore sul paradigma circolare, e su una necessaria riconversione industriale”.

Di seguito la locandina dell’iniziativa.