Dalla legittima difesa, all’acquisto di armi: Salvini, “Non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più”. La proposta

Lo scorso 28 Marzo il Senato ha approvato il disegno di legge sulla legittima difesa con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti.

Con la riforma si allargano quindi i criteri per cui la difesa viene considerata legittima e, di conseguenza, diminuiscono i casi in cui invece scatta l’eccesso di legittima difesa.

Sarà comunque sempre il giudice a stabilire e decidere se la reazione sia legittima o meno.

Secondo la nuova legge:

“agisce sempre in legittima difesa chi compie un atto per respingere l’intrusione avvenuta con violenza o minaccia di uso di armi e di altri mezzi”.

Per “domicilio” si intende:

non solo la propria casa ma anche il luogo dove si svolge una attività commerciale, imprenditoriale o professionale”.

Non viene del tutto eliminato il principio della proporzionalità tra offesa e difesa, che però cade nel caso in cui esista il pericolo di minaccia o aggressione.

L’eccesso di legittima difesa non è punibile se si è verificato uno “stato di grave turbamento” causato dalla situazione di pericolo.

Viene apportata ad un articolo del codice penale anche la seguente modifica:

“si prevede che nei casi di condanna per furto in appartamento e furto con strappo, la sospensione condizionale della pena debba essere subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa“.

Pene più severe, inoltre, per alcuni reati contro il patrimonio: furto in abitazione, furto con strappo e condotte aggravate, rapina e ipotesi aggravate o pluriaggravate.

In caso di violazione di domicilio si considera l’aggravante quando avviene con violenza su cose o persone e se il colpevole è armato.

Per la violazione di domicilio si rischia da 1 a 4 anni di reclusione, per il furto in abitazione invece da 2 a 6 anni.

Viene inoltre introdotta l’assistenza legale a spese dello Stato per chi è stato assolto, prosciolto e il cui procedimento sia stato archiviato per fatti commessi in condizioni di legittima difesa.

Infine, si prevede assoluta priorità nelle udienze per i processi relativi a delitti di omicidio colposo e lesioni colpose personali avvenute nei casi di legittima difesa domiciliare.

A poche ore dall’approvazione in Senato, 70 deputati del Carroccio hanno presentato una proposta per agevolare l’iter per acquistare un’arma destinata alla difesa personale.

Proposta che non piace a Di Maio, il quale sui social ha scritto:

“Mettiamo un attimo i puntini sulle i: io un Paese con la libera circolazione delle armi non lo voglio. Non lo vuole il MoVimento 5 Stelle e sono sicuro non lo vogliano nemmeno gli italiani.

Se mai un giorno avrò la fortuna di avere un figlio, voglio che vada a scuola sereno e tranquillo, che da adolescente passi il tempo a studiare e a viversi la vita, non che trovi il modo di comprarsi facilmente una pistola.

Abbiamo fin troppi problemi da risolvere in questo Paese, non aggiungiamone altri.

Pensiamo alle imprese e a creare nuovi posti di lavoro, piuttosto.

L’Italia ha bisogno di questo, di più opportunità per i giovani, di più facilitazioni per chi vuole fare figli, di più sostegno alle famiglie, non di più armi.

C’è una proposta di legge firmata da 70 deputati in Parlamento che punta a facilitare l’acquisto di armi per la difesa personale. Nessun eletto del MoVimento la voterà. Nessuno!

Anche perché più sicurezza non vuol dire certo più armi in strada, al contrario.

Andiamo avanti col contratto di governo, rispettando la volontà dei cittadini”.

La proposta non piace neanche a Salvini, il quale, come riporta Open di Mentana, ha commentato:

“Per quello che mi riguarda, la legittima difesa garantisce più diritti e più tutela alle vittime.

Non voglio in giro nemmeno mezza pistola in più”.

Cosa ne pensate?