DONNA BASTONATA IN CASA NEL CENTRO STORICO DI POTENZA: L’EX COMPAGNO CHIEDE PERDONO E…

POTENZA: CONDANNATO 54ENNE PER "TENTATA VIOLENZA" E STALKING

Sono passati 7 mesi dalla terribile aggressione avvenuta a Potenza, al termine di una forte lite, che ha visto coinvolti due conviventi e che stava per terminare in tragedia.

La donna 38enne infatti fu aggredita in casa e a bastonate dal suo compagno, in via Pretoria, per cause che hanno dell’incredibile.

Oggi si torna a parlare della vicenda che ha scosso l’intera città e, come fa sapere oggi la gazzetta di Basilcata:

“Sarà giudicato il prossimo 25 gennaio con il rito abbreviato Fiorello De Nicola, 63 anni (difeso dagli avvocati Giuseppe D’Addezio e Michele Mastromartino), l’uomo accusato di tentato omicidio aggravato nei confronti dell’allora compagna di 38 anni nel corso di una lite che si è sviluppata lo scorso 18 marzo nella centralissima via Pretoria.

La richiesta di abbreviato è stata presentata ieri al Gup Amerigo Palma in avvio dell’udienza preliminare che vede pure costituita la persona offesa con l’avv. Gaetano Basile.

De Nicola avrebbe anche fatto recapitare una lettera con la richiesta di perdono all’ex compagna per quei fatti nei quali si è sfiorata la tragedia nella famiglia.

Tutto, secondo l’accusa formulata dal Pm Valentina Santoro, sarebbe stato originato dalla contrarietà dell’uomo a che la compagna indossasse un suo giubbotto.

E la reazione sarebbe andata oltre ogni limite.

De Nicola, all’interno dell’abitazione in cui viveva con la donna, avrebbe afferrato un bastone e colpito alla testa la compagna con una forza tale da far spezzare il legno.

Avrebbe poi continuato con la parte che gli era rimasta in mano e quindi avrebbe afferrato un coltello da cucina.

La donna, intanto, si è trascinata giù per le scale dello stabile fino al portone d’ingresso, ma l’uomo l’avrebbe
raggiunta e col peso del suo corpo l’avrebbe bloccata in un angolo, quindi con la mano sinistra l’avrebbe afferrata al collo stringendo, mentre con la destra avrebbe sferrato alcuni fendenti uno dei quali all’altezza del collo.

La donna si sarebbe salvata con estrema resistenza, in particolare riuscendo a spezzare la lama del coltello (all’uomo è anche contestato il porto abusivo di arma) prima che dalla vicinissima caserma di carabinieri giungessero due militari che riuscivano, a fatica, a immobilizzare l’uomo.

L’episodio, a seguito del quale la donna fu ricoverata a lungo in ospedale, ha fatto venire alla luce una lunga serie di violenze che sono costate altre ipotesi di reato a carico di De Nicola. Continue vessazioni, spiega il Pm, insulti e denigrazioni continue e anche percosse che andavano avanti dal 2014.

Come lo schiaffo dato quando lei lo invitava a smettere di bere troppi alcolici, o anche un pugno e un calcio al viso causandole lividi e perdita di sangue.

E oltre a questo fatti, che hanno portato alla formulazione di un’accusa di maltrattamenti in famiglia, c’è anche un’ipotesi di reato di sequestro di persona poiché, recita il capo d’imputazione, «dopo averle sottratto le chiavi di casa con cui chiudeva dall’esterno la porta blindata e il telefonino col quale avrebbe potuto chiedere aiuto, privava della libertà personale la compagna segregandola in casa per due giorni, al cui trascorrere restituiva le chiavi».

Ipotesi di reato pesanti così come il quadro probatorio, almeno per i fatti dello scorso marzo che hanno, evidentemente, deposto per il rito abbreviato con lo sconto di pena che assicura”.