PETROLIO NELLE FOGNE DELLA VAL D’AGRI: L’ENI HA INDIVIDUATO LA PERDITA

A 13 giorni dal primo ritrovamento di petrolio in alcuni pozzetti della Val d’Agri (ubicati in prossimità del Cova a Viggiano), l’Eni ha individuato il punto in cui  è avvenuta la fuoriuscita di idrocarburi.

Oggi è arrivato il commento da parte dell’Associazione Bene Comune Viggiano.

In una nota a firma del presidente Vittorio Prinzi si legge:

“L’accertamento da parte dell’Eni del punto di origine della fuoriuscita di idrocarburi che ha determinato la situazione di nuovo allarme dopo il sequestro, disposto dall’Autorità Giudiziaria, di un pozzetto nell’area industriale di Viggiano, nel perimetro di attività del Cova, è una buona notizia che dimostra come è possibile monitorare l’attività del Cova in tutte le sue fasi.

Almeno da parte nostra non c’è mai stato il tentativo di “demonizzare” l’Eni chiamandolo in causa per ogni responsabilità di inquinamento o di altro genere.

La società petrolifera dispone di tecnologia, strumenti e personale per garantire che la produzione a Viggiano avvenga secondo le prescrizioni e piuttosto secondo la lezione ultima del “pozzetto” può e deve fare di più e meglio per prevenire la fuoriuscita di idrocarburi.

L’Eni in proposito parla di “un’efficace barriera” per impedire la migrazione del fluido verso l’esterno.

Si tratta solo di dimostrarlo senza attendere che si ripetano episodi di fuoriuscita.

Quanto alle emissioni in atmosfera di sostanze definite idrocarburi non metanici, provenienti dall’esercizio di impianti industriali ed in particolare di primo trattamento del greggio, come sollecitato dai consigli comunali di Viggiano e di Grumento, è necessario adeguare la normativa per dare ulteriori garanzie ai cittadini di Viggiano e Grumento Nova interessati dalla difficile convivenza quotidiana con l’attività del Centro Oli Eni.

Purtroppo non ci sono normative di legge chiare e aggiornate nonostante alcune sostanze siano classificate dalla Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro come cancerogene, o “probabili/possibili” cancerogene per l’uomo.

È evidente che c’è bisogno di mettere ordine in una materia sicuramente complessa ma che può contare su strutture scientifiche di alta specializzazione quale l’Ispra e il Cnr che tra le sue sedi a Pisa dispone di un centro considerato tra quelli più avanzati a livello internazionale per gli studi sull’ambiente.

E se si aggiunge la nuova Arpab, l’Agenzia che dovrà essere potenziata in strumenti, mezzi e personale, ridando fiducia ai cittadini l’impresa che attende la Regione, su sollecitazione dei due Comuni della valle che in fondo si sono fatti interpreti di esigenze diffuse in tutte le comunità locali della valle, non dovrebbe essere così ardua.

La Regione è chiamata ad aggiornare provvedimenti sulla qualità dell’aria nei comuni di Viggiano e Grumento Nova, che hanno introdotto nell’area soglie specifiche per biossido di zolfo e idrogeno solforato, nello specifico delibere di giunta che risalgono agli anni 2012 e 2013 e che hanno lasciato a metà il lavoro teso ad individuare i limiti di emissione di sostanze definite idrocarburi non metanici rispetto ai quali articolare azioni più efficaci di tutela?”

Secondo il presidente dell’Associazione Bene Comune Viggiano si è già perso troppo tempo intorno alla discussione prima e all’istituzione di un Centro-Osservatorio Ambientale che avrebbe occuparsi di questo e di altre questioni e pertanto bisogna fare in fretta a prescindere dai lavori avviati dall’Eni in questi giorni che riguardano proprio il frequente fenomeno delle fiammate anomale dal Cova e che, nell’intenzione dell’Eni, si vorrebbe eliminare.