đđđđđđ¨ đđ đđđ đ đ˘đ¨ đđĽđĽđ đ¨đŤđ đđ:đđ, đ§đđĽđĽđ đŹđđĽđ đđ¨đ§đŻđđ đ§đ˘ đđ˘ đđđĽđđłđłđ¨ đđ¨đŤđŤđđđ¨ đ đđđ đ¨đ§đđ đŤđ¨, si svolgerĂ lâultimo appuntamento dellâiniziativa dal titolo ââCittadini degni del Vangelo a servizio del Bene Comuneââ.
I 4 appuntamenti sono stati promossi dalla Parrocchia di Lagonegro, guidata da don Gianluca Bellusci, in collaborazione con il Consiglio Interparrocchiale nellâambito del secondo anno del Cammino Sinodale, da unâidea sviluppata assieme a don Marcello Cozzi, presidente della Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo Onlus e in collaborazione con Libera Basilicata.
Il tema dellâincontro del 6 maggio è LEGALITAâ e vedrĂ la partecipazione del giornalista Paolo Borrometi e di don Ennio Stamile, che si confronteranno in un incontro moderato da don Cozzi e introdotto da Maria Carmela Di Stefano.
Spiega don Gianluca Bellusci:
“L’incontro sulla legalitĂ conclude un percorso di formazione che ha segnato il cammino della ComunitĂ ecclesiale e civile di Lagonegro.
Ă stato anche un appello, in un momento particolare di crisi democratica e di disintegrazione della ComunitĂ cittadina, affinchĂŠ si ritrovino i grandi ideali per una rinascita integrale dell’intero territorio lagonegreseââ.
Parlare di legalitĂ richiede sempre una preliminare assunzione di responsabilitĂ per declinare i buoni propositi in azioni concrete, nel quotidiano.
Lo sanno bene i due ospiti che si confronteranno nellâimportante appuntamento a Lagonegro.
Paolo Borrometi ha raccontato la sua storia nel libro ââUn morto ogni tantoââ.
Fondatore (e direttore) della testata giornalistica online laspia.it, lavora per lâagenzia Agi, è autore di numerose inchieste e fa parte, tra gli altri, della âFondazione Caponnettoâ, di âLiberaâ ed è presidente âArticolo 21â.
Da poche settimane è uscito il suo ultimo libro, ââTraditoriââ che bene racconta come la ricerca della verità è un percorso a ostacoli e in troppi casi, prima ancora di cercare i colpevoli, si è messa in dubbio la credibilitĂ di chi accusava.
Raccontò in unâintervista:
“Le mafie di oggi sono molto cambiate.
Câè molta differenza tra nord e sud.
Al sud câè un profondo controllo sociale, che è drammatico, esercitato in territori dove lo Stato drammaticamente non è presente.
Oltre a quello câè il controllo economico.
Al centro nord câè piĂš un controllo economico e non sociale e militare.
Le mafie hanno compreso che devono ricorrere alla violenza solo come estrema ratio mentre prima sparavano per qualsiasi cosa, per regolare ogni questione.
Oggi hanno sempre lâintimidazione per indurre paura e portare al silenzio le comunitĂ .
Ma si spara solo se necessario.
Si tenta prima di corrompere.
Le mafie sono transnazionali, fanno affari, si occupano del gioco on line, hanno scoperto un campo come quello agroalimentare: portano la frutta e la verdura sulle tavole degli italiani. Affari molto redditizi con la minima esposizione”.
Don Ennio Stamile è presidente dellâassociazione di volontariato San Benedetto Abate, attiva in Italia e in Africa.
Dice:
“Non câè futuro senza memoria, non esiste domani senza passato, e noi calabresi spesso abbiamo la memoria corta, tendiamo a dimenticare, a rimuovere.
Cosi facendo mettiamo a repentaglio il futuro nostro, dei nostri giovani, dei figli di questa terra che alla fine scapperanno, condannando questa regione allâimbarbarimento, alla desertificazione, alla rassegnazione”.
Don Ennio Stamile è anche autore di un libro uscito nel 2023, ââNonostante Tutto-storia di un imprenditore visionario”, che racconta la storia dell’imprenditore Franco Cascasi, che ha coraggiosamente combattuto il clan Mancuso in Calabria.
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