IL GOVERNATORE PITTELLA HA RIBADITO: “LA REGIONE NON HA NESSUNA INTENZIONE DI CHIUDERE L’OSPEDALE DI VILLA D’AGRI!”

Ieri il presidente della Regione Basilicata Marcello Pitttella insieme all’assessore regionale alla Salute, Flavia Franconi, ha convocato un incontro con i cittadini della Val d’Agri per discutere sulle sorti dell’Ospedale di Villa d’Agri.

Pittella ha sottolineato:

Nessuno vuole prendere una gomma e cancellare l’ospedale di Villa D’Agri dalla cartina geografica dei presidi sanitari della Basilicata, tanto meno il governo regionale.

Nessuno vuole mettere in discussione la funzione importante di questo presidio, ma l’ospedale di Villa D’Agri fa parte di una rete di ospedali lucani.

Alla luce di quattro leggi nazionali che obbligano tutte le regioni italiane ad osservare specifici parametri dobbiamo tutti insieme ragionare sulla strada da intraprendere perché tutto il sistema sanitario lucano continui a mantenersi in piedi e per evitare il commissariamento così come è avvenuto in altre regioni.

Noi abbiamo un sistema sanitario che si mantiene in equilibrio e dobbiamo solo capire come rispettare quei parametri che derivano da leggi dello Stato.

Non possiamo fare finta che questi temi non ci siano, ma dobbiamo saperli affrontare tutti insieme individuando le soluzioni migliori perché nessuno perda il proprio diritto alla cura”.

L’assessore Franconi ha annunciato che la riforma sanitaria verrà presentata nei prossimi giorni, ed ha sottolineato l’importanza di questi incontri di confronto:

“Questi incontri servono a condividere con i territori il cammino che abbiamo intrapreso, su indicazione specifica dello Stato, ma anche alla luce di uno scenario medico che è profondamente mutato.

Non vogliamo chiudere nulla, tant’è che la Regione Basilicata ha destinato importanti risorse economiche per innovare il parco tecnologico.

Siamo molto attenti ai bisogni di salute e lo dimostrano tutti i dati a nostra disposizione che vedono un innalzamento del Lea, il Livello essenziale di assistenza.

Oggi occorre riorganizzare il sistema sanitario per renderlo più efficiente e ancora più adatto ai bisogni di salute dei nostri concittadini”.