DA POTENZA: “ALDO MORO SANTO SUBITO. LO STATO E LA CHIESA SONO IN DEBITO CON LUI”! SIETE D’ACCORDO?

Quaranta anni fa Aldo Moro, esponente della Democrazia Cristiana, veniva ucciso dalle Brigate Rosse 55 giorni dopo essere stato rapito.

Il suo corpo fu ritrovato dentro una Renault 4 rossa in via Caetani, strada ‘simbolica’: si trova infatti vicino all’allora sede della Dc, in piazza del Gesù, e a via delle Botteghe oscure, sede del Partito comunista italiano.

La strage di via Fani è una ferita sempre aperta: lo scorso 16 Dicembre una nuova commissione parlamentare di indagine sul rapimento e l’uccisione di Aldo Moro ha pubblicato la sua terza relazione in cinque anni di lavoro.

Nonostante sia stata la quinta commissione parlamentare a essersi occupata del caso, il suo lavoro è stato definito dagli stessi autori “non esaustivo”.

I commissari hanno tratteggiato almeno una decina di piste inesplorate, filoni trascurati e tentativi di depistaggio che, scrivono, meriterebbero ulteriori approfondimenti.

Intanto ieri in occasione di questo triste anniversario il giornalista potentino Gianluigi Laguardia, militante e dirigente DC ha voluto ricordare l’assassinio di Aldo Moro e l’amarezza provata negli attimi in cui è stata diffusa la notizia della morte del grande statista:

“ALDO MORO un grande Statista tradito dallo Stato…

Sono trascorsi già 40 anni da quel terribile 9 maggio del 1978, quando il corpo del presidente della DC prof. ALDO MORO venne ritrovato in quella Renault Rossa in via Caetanei a Roma, dopo 55 giorni di prigionia, di confusione, tradimenti, congiure, ipocrisie, solidarietà.

Ricordo ancora i miei pianti a dirotto, dopo aver appreso la notizia dalla telefonata di mio padre che era in RAI con i colleghi intento a festeggiare il suo compleanno.

Tutto si fermò.

Il PAESE rimase attonito.

Gli Italiani sgomenti.

La paura cominciò a serpeggiare ovunque.

La lotta armata delle Brigate Rosse e degli extraproletari di sinistra, fu spietata contro tutto e tutti.

Davvero una brutta pagina per il nostro Paese, ancora non chiarita, che ha finito per sbiadire e umiliare la democrazia del nostro Paese.

Ogni anno, ho sempre ricordato il grande Presidente del mio partito, in diversi modi e più volte sono stato anche su quei luoghi segnati dal sangue e dalla violenza di quei terribili giorni.

Ero un giovane militante del Movimento Giovanile della DC a quel tempo e con Peppino, Rosalba, Mario, Gianni, Erminio, Tonino partecipammo con tanti altri attivisti e iscritti ai cortei e alle manifestazioni di solidarietà che organizzammo, tra la paura e le minacce di chi ci contestava.

Quegli anni di piombo furono terribili.

Da quel giorno cominciarono anche a cambiare le regole democratiche del Paese.

Il consociativismo cominciò a dilaniare Istituzioni, Etica, Morale.

La democrazia dei partiti cominciò a delegare alle soli oligarchie, la scelta delle sue classi dirigenti a discapito della qualità e della premialità.

Oggi ricorderemo il prof. ALDO MORO, affinché le nuove generazioni sappiano cosa è accaduto nel secolo scorso e di questi fatti gravissimi, nei libri di Storia, purtroppo, non c’è alcuna traccia, nessuna parola.

Su RAI1, ieri sera è andato in onda la fiction con Sergio Castellitto, ma la vita, l’Etica, la morale, la cultura, il carisma del Presidente sono state belle pagine della Politica, irripetibili per il degrado a cui assistiamo oggi passivamente.

Bisogna reagire e dobbiamo farlo, con quegli insegnamenti e l’eredità morale che Aldo Moro, ha lasciato a tutti noi.

Mi auguro, prima di morire, di poter partecipare alla Santificazione di Aldo MORO e per questo Nicola Giampaolo ti chiedo di procedere spediti senza più ulteriori tentennamenti.

Il prof. Aldo Moro era un Santo Uomo, un grande Statista, un saggio, un luminare della Politica e degli studi Filosofici.

Lo Stato ed anche la Chiesa è in debito con lui, la sua Famiglia e tutti noi”.

Voi siete d’accordo con Gianluigi Laguardia? Che ne pensate?