Oggi, domenica 12 Novembre, a partire dalle ore 16,00 presso l’Auditorium “Potito Petrone” dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, si terrà la Giornata della Memoria, indescrivibile ed emozionante iniziativa organizzata dagli Amici dell’Hospice San Carlo, in collaborazione con l’associazione Amasil.
Lo stupore di chi entra in uno spazio pensato differentemente abbatte gli sterili luoghi comuni e ti lascia disarmato.
È quello che si percepisce quando entri nel reparto di Terapia del Dolore dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, frutto della costante collaborazione di tutto il personale dell’Hospice, diretto dal Dott. Marcello Ricciuti che ha avuto il merito di abbracciare da sempre il concetto di umanizzazione delle cure, credendo fortemente nel grande supporto di questi splendidi ragazzi, gli Amici dell’Hospice San Carlo.
Tutto inizia nel 2008.
In quelle dodici stanze, i volontari sono riusciti a far diventare quel luogo chiamato Hospice un incantevole microcosmo di indescrivibile potenza emozionale, un mondo di meraviglie e trasparenze, privo di steccati, dove vivi e percepisci la vera essenza della natura umana.
Qui tocchi la sincerità, ti metti a nudo, percependo in modo netto la parte più nobile di ogni essere umano.
Il reparto di Cure Palliative dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, grazie alla presenza quotidiana dei volontari ed al lavoro di tutta l’equipe sanitaria, è fortemente inteso come una vera e propria casa che accoglie, quel mantello che protegge un viandante infreddolito, come ci insegna la leggenda di San Martino.
La vera essenza dell’Hospice è la potenza di tanti elementi che ti accompagnano in un percorso fatto di salite ma che alla fine riesci a superare, donando te stesso, contribuendo al “Più Vita ai giorni”.
Ed è proprio grazie alla reciprocità che si restituisce al paziente il senso vero della sua utilità. Reciprocità che va al di là del buonismo, del paternalismo, o l’atteggiamento di facile compassione.
Spesso il bisogno di non sentirsi soli è strettamente correlato all’idea di rassicurazione, cercando di colmare i bisogni espressi e quelli inespressi di chi sta soffrendo.
I volontari, costantemente formati, scoprono la vera essenza della parte più vera del lato umano, cogliendo quella linfa vitale di chi cerca una sponda senza spigoli, in grado di supportare ed accompagnare percorsi condivisi o semplicemente ascoltare in silenzio, senza necessariamente avere la presunzione di trovare risposte e soluzioni, vivendo intensi attimi volti ad incontrare i sorrisi, gli sguardi, i ricordi…
Facendo leva sulle terapie occupazionali, la terapia del sorriso, la clown terapia ed il nourturing touch, noi Amici dell’Hospice cerchiamo di rendere concreta la celebre frase di Cicely Saunders, fondatrice del primo Hospice a Londra nel 1967.
La Saunders diceva “non preoccupiamoci di aggiungere più giorni alla vita, ma di dare più vita ai giorni”.
La Giornata della Memoria, è una delle iniziative organizzate dalla nostra associazione. In quelle ore indescrivibili e ricche di emozioni, ripercorriamo insieme attimi di vita vissuti all’interno del reparto, ascoltando e condividendo le memorie di tante persone che vivono un momento particolare della propria esistenza.
Racconti, gioie, nostalgie, fughe nel passato, speranze… concludendo l’iniziativa tutti insieme, come se ogni presente fosse su una stessa zattera, stretti in un unico abbraccio per far volare al cielo un pensiero, attraverso l’incantevole volo delle lanterne.
Ogni volontario è come un ponte sulle acque agitate.
Aiuta attraverso il linguaggio degli occhi e del cuore chi incrocia difficoltà spesso difficili da superare, attraverso quel senso di appartenenza a valori comuni di riferimento che rappresentano il vero motore del loro agire. Sani principi che uniscono le personalità differenti, vere risorse per l’associazione.
Ecco l’effetto leva degli Amici dell’Hospice, rappresentato dalla continuità nell’essere esportatori di principi e sani valori che pongono al centro l’uomo e la dignità della persona.
Lea Riviello Presidente dell’associazione Amici dell’Hospice San Carlo:
“Il ringraziamento va a tutti coloro che in questi anni abbiamo incontrato durante il nostro cammino.
La quotidiana collaborazione con gli infermieri, gli operatori socio sanitari, la psicologa, i medici, ci fa percepire come una preziosa comunità d’intenti.
In Hospice, la relazione d’aiuto, l’ascolto, o un semplice sguardo, riescono a far emergere la parte più vera dell’animo umano, fortemente presente in ognuno di noi e che testimonia la continuità nell’essere esportatori di principi e sani valori, ponendo al centro l’uomo e la dignità della persona”.
Cosa spinge una persona a dedicare parte del suo tempo agli altri ? Perché in Hospice?
Giuseppe Lauria, vice presidente dell’associazione e storico volontario degli Amici dell’Hospice San Carlo:
“Le risposte possono essere molteplici. Ognuno di noi ha delle motivazioni intime e profonde, ma sicuramente tutti abbiamo in comune un tipo di atteggiamento decisamente controcorrente, rispetto ad una società dove anche i rapporti personali sono sottoposti al criterio di utilità.
Il senso di rinuncia, il dolore, il disorientamento possono essere vinti attraverso piccole emozioni che ti partono dal cuore. Oggi, come non mai, forse per davvero viviamo in una società liquida, dove l’apparire, il consumo a tutti i costi e l’individualismo sfrenato la fanno da padrone.
Il nostro vuole essere un appello alla speranza, al cambiamento rispetto al disorientamento odierno, ponendo attenzione ad un modello differente di società e di cura, mettendo al centro la presa in carico globale della persona, attraverso una visione olistica.
L’associazione è il frutto di una comunità di uomini e donne che hanno deciso di donarsi agli altri, a tutta l’unità sofferente, attraverso uno scambio, costruendo delle vere relazioni umane, ponendo la base fondamentale sulla reciprocità.”
La Giornata della Memoria inizierà con la Santa Messa.
Le testimonianze ed i video contribuiranno a far toccare nettamente con mano le gioie, le fughe nel passato, i ricordi, le attese, gli abbracci sinceri, i dolci sorrisi, frutto della potenza emozionale vissuta in Hospice, un reparto percepito come una casa che accoglie, il mantello che protegge il viandante infreddolito, così come ci insegna la leggenda di San Martino.
La manifestazione terminerà con uno sguardo verso il cielo ed un pensiero rivolto alle persone care che non ci sono più, attraverso l’incantevole volo delle lanterne.