Basilicata: “La protesta durerà fino a quando l’ultimo lavoratore non abbia ricevuto lo stipendio”! Ecco cosa sta succedendo

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Segretario generale Filt Cgil Basilicata, Luigi Ditella:

“Crediamo che il punto raggiunto in Basilicata sulla questione trasporto pubblico locale abbia superato ogni limite di decenza e di legalità, portando a una tale confusione e a un livello di scontro non più sopportabile.

Bisogna ripristinare la correttezza e il rispetto delle norme sia imprenditoriali sia normative.

In Italia nessuno è superiore alla legge e ben che mai un’istituzione di governo come la Prefettura che decide a sua discrezione chi e quando convocare.

É chiaro che il tutto andrà segnalato alla istanza di garanzia, ma non convocare per la seconda volta nei termini previsti dal punto d dell’articolo 2 dell’accordo del 28 febbraio 2018 in materia di diritto di sciopero del pubblico impiego – come nel caso del prefetto di Matera – o ignorare lo stesso e audire organizzazioni sindacali già in procedura di sciopero – come nel caso del prefetto di Potenza – è cosa assai grave.

Per questo andremo alla proclamazione di sciopero e solleveremo la questione alla commissione di garanzia nazionale perché ci sentiamo lesi nelle nostre prerogativa dal comportamento delle prefetture.

Sul piano pratico accogliamo positivamente la notizia del pagamento della 14esima di Sita ai lavoratori tuttavia, poiché non ci sono elementi nuovi di flussi di denaro dal committente, non capiamo come mai ciò non sia successo 15 giorni fa.

Evidentemente l’atteggiamento di Sita non era dettato dalla necessità ma dalla strumentalizzazione omissiva di un obbligo contrattuale atto ad assumere un atteggiamento ricattatorio nei confronti della Regione usando come sempre i lavoratori.

Di questo faremo segnalazioni agli organi competenti.

Restano intanto tante altre aziende che non hanno percepito lo stipendio e le 14esime e se lo spirito consortile mette sullo stesso piano tutti i lavoratori delle aziende del Cotrab, allora la nostra azione resta in piedi fino a quando l’ultimo lavoratore dell’ultima azienda inadempiente non abbia preso il meritato stipendio per il lavoro svolto”.