Elemosina a Potenza: “situazione di degrado che si fonda sullo sfruttamento di minori e di soggetti invalidi”

“Di recente, per decorso del termine di validità semestrale, è decaduta l’Ordinanza sindacale del 30.01.2018 con la quale il primo cittadino del capoluogo lucano, Ing. Dario De Luca, aveva disposto il divieto c. d. “di accattonaggio”.

Il provvedimento prevedeva il divieto di chiedere l’elemosina all’interno e in prossimità dei mercati, nell’area dell’ospedale, all’ingresso e nelle adiacenze dei luoghi di culto, nelle aree cimiteriali, nei luoghi di pregio storico o turistico e, comunque, in tutto il centro storico, davanti o in prossimità di uffici pubblici e degli istituti bancari, davanti o in prossimità degli ingressi di esercizi commerciali, nei parchi e nelle aree verdi”.

E’ quanto dichiarato dalla Segreteria cittadina di FdI in merito a tale provvedimento e che precisa quanto di seguito riferito:

“In diverse zone della città di Potenza, infatti, ci sono persone che si dedicano a tali attività, spesso inducendo alla pietà popolare al fine di ottenere denaro con l’ausilio anche di bambini o adolescenti o persone invalide, così come di animali, tenuti in precarie condizioni igienico-sanitarie.

Una situazione di degrado, insomma, che si fonda sullo sfruttamento di minori e di soggetti invalidi, senza dimenticare i rischi per la salute pubblica.

L’ordinanza era stata adottata in seguito a una campagna condotta dal comando della polizia locale con l’osservazione dei comportamenti di diverse persone fisse in luoghi specifici della città.

L’ordinanza adottata e non prorogata ha rappresentato uno strumento utile per contrastare situazioni precise, da tempo segnalate come critiche, e non vuole e deve essere una crociata contro nessuno: le Forze dell’Ordine hanno a disposizione uno strumento chiaro in base al quale poter intervenire, multando o, comunque, allontanando gli accattoni “molesti”.

Si tratta di un deterrente che in questi mesi si è rivelato utile per scoraggiare comportamenti non sopportabili dai cittadini, i quali hanno diritto alla tutela della loro tranquillità, ribadisce la Segreteria cittadina di FdI, precisando che nella stragrande maggioranza dei casi si è cercato di usare il buonsenso, semplicemente invitando i questuanti ad abbandonare i posti ove stazionavano con assiduità.

Da qui il numero esiguo di sanzioni comminate che, altrimenti, sarebbe stato più rilevante fermo restando che il fenomeno dell’accattonaggio, al di là della percezione individuale da parte dei cittadini, provoca disagi, crea allarme sociale e suscita un’effettiva riduzione del senso di sicurezza individuale: motivo per cui l’amministrazione comunale di Potenza decise di intervenire con il predetto provvedimento di natura ordinatoria lo scorso gennaio.

Sulla scorta di tali considerazioni, quindi, non si comprende il motivo per il quale il primo cittadino non abbia deciso di prorogare l’ordinanza in questione, considerata la citata natura di deterrente che assume tale atto contro il fenomeno dell’accattonaggio: tale strumento, infatti, ha una forte utilità in quanto dovrebbe essere accompagnato dall’offerta alle persone che lo richiedono di percorsi di uscita dal disagio, anche grazie alla disponibilità e al lavoro del personale dei servizi sociali del Comune e delle associazioni di volontariato che affiancano l’amministrazione di questa città.

In caso venga accertata l’effettiva indigenza delle persone sorprese a mendicare, infatti, la loro situazione deve essere segnalata all’Assessorato ai Servizi sociali, mentre comunque i soggetti fermati vengono segnalati alla locale autorità di pubblica sicurezza (il commissariato cittadino) per eventuali ulteriori accertamenti.

Nel frattempo la Segreteria cittadina di FdI attende il varo di una norma a livello nazionale che poi, si spera, possa essere recepita dal Comune di Potenza nel Regolamento di Polizia urbana onde porre rimedio al fenomeno dell’accattonaggio in città”.