Su richiesta dell’assessore regionale alla Salute, Cosimo Latronico, d’intesa con il presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, si è svolto di recente un incontro tra la Regione, l’Università degli studi della Basilicata e l’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza.
Al centro della riunione le modalità di collaborazione – prevista dal protocollo d’intesa siglato a dicembre 2023 – per lo svolgimento delle funzioni didattiche-formative e di ricerca e le funzioni di assistenza.
All’incontro hanno partecipato oltre all’assessore, il Rettore dell’Unibas Ignazio Marcello Mancini, Fabrizio Caccavale, responsabile del corso di laurea in Medicina, Giuseppe Spera, Direttore generale dell’Aor San Carlo e Raffaele Rinaldi, Dirigente dell’Ufficio Risorse Umane del Servizio sanitario regionale.
Spiega Latronico:
“La discussione nel dettaglio è stata incentrata sullo stato di attuazione dell’Accordo di Programma che ha istituito il corso di Laurea in Medicina e Chirurgia segnando il rilancio del Piano dodicennale Regione/Università 2013–2024, e del conseguente valore aggiunto rappresentato dalla sottoscrizione del Protocollo di Intesa tra Regione e Unibas per disciplinare la collaborazione tra i due enti, per lo svolgimento delle attività integrate di didattica, ricerca ed assistenza sempre nell’interesse congiunto finalizzato alla tutela della salute della collettività, alla migliore formazione, allo sviluppo della ricerca biomedica e sanitaria.
Massima attenzione sarà data al rilancio del rapporto di collaborazione con Unibas, in particolare per il progetto di attivazione delle prime scuole di specializzazione, fondamentale per il reclutamento e la fidelizzazione al Ssr di specializzandi formati in Atenei di altre Regioni e all’attivazione di forme di collaborazione reciproca, interAtenei, per dare giusta accelerazione al potenziamento dei corsi di laurea triennali dei profili professionali sanitari.
La giunta Bardi ha come obiettivo il rilancio del sistema Salute in Basilicata, un cambio di paradigma che possa consentire al mondo della formazione e ricerca ed a quello dell’assistenza sanitaria di entrare in simbiosi con le ovvie possibili positive ricadute sul servizio offerto alla popolazione lucana”.