Si è svolta questa mattina in Questura – Sala Conte una conferenza stampa, a cui ha preso parte il Procuratore Capo della Repubblica di Matera Pietro Argentino, per illustrare i risultati di un’operazione della Squadra Mobile che ha portato all’arresto di un uomo accusato, tra gli altri reati, di revenge porn, diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite.
Alla conferenza stampa, oltre al Vicario del Questore Maria Letizia La Selva e al Capo della Squadra Mobile Fulvio Manco, ha partecipato anche il Sostituto Procuratore che ha condotto le indagini Annafranca Ventricelli.
La Squadra Mobile della Questura di Matera ha dato esecuzione ad una Ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Matera, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di D. F. M., trentasettenne residente a Palazzo San Gervasio e domiciliato a Matera, perché responsabile dei reati aggravati di cui all’ art. 612 bis 1 e 2 c.p. (atti persecutori), 612 ter co. 1 e 3 (c.d. revenge porn) e 61 n. 2 c.p., 610 (violenza privata) e 61 n. 2 c.p.
La misura scaturisce dall’attività investigativa compiuta dalla Squadra Mobile lo scorso dicembre, a seguito di una denuncia presentata in quegli Uffici da una donna residente in un comune della provincia di Matera, ma dimorante per lavoro nel capoluogo.
Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica, hanno evidenziato che l’uomo, con precedenti di polizia, non aveva accettato l’interruzione della loro relazione sentimentale durata circa due anni, dando sfogo a ripetute molestie e minacce che avevano procurato alla donna uno stato d’ansia ed un timore per la propria incolumità, costretta ad uscire poco e mai da sola, a guardarsi sempre le spalle, a parcheggiare l’automobile in zone lontane dalla propria abitazione, sino a farla ritornare nel paese d’origine.
Nondimeno, l’uomo, sospettando una nuova relazione sentimentale intrapresa dalla donna, ha cominciato a pubblicare su “facebook” i video nei quali veniva ripresa in atteggiamenti intimi, inviandoli anche tramite “messenger” al padre ed al fratello minore della donna, nonché tramite “whatsApp” anche ad altri conoscenti.
Inoltre, su un proprio profilo, l’uomo ha anche postato in un’altra conversazione intrattenuta su “whatsApp”, una foto che ritraeva una pistola a tamburo e su di un tavolo delle munizioni.
Di qui l’immediata perquisizione compiuta dalla Squadra Mobile che ha portato poi all’arresto in flagranza del D. F. per la detenzione illegale della predetta arma marca “Franchi Llama”, 32 s&w, risultata rubata ad un uomo residente in provincia di Bari, con quattro cartucce cal. 7.65, sulla quale sono in corso accertamenti del locale Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica.
L’attività investigativa intrapresa, inoltre, ha consentito di rinvenire su un’altra “chat” l’elenco di donne (diciassette), pubblicato dal D. F. che avrebbero avuto con lui dei rapporti sessuali.
In tale messaggio, l’uomo indicava le donne, tutte di un comune del materano, con le iniziali e con l’età, invitando i mariti a contattarlo per avere adeguata documentazione dei rapporti avuti con le consorti.
A tal proposito, si è proceduto al sequestro di due telefoni cellulari, tre computer e di una chiavetta “usb” riconducibili al De Fino e contenenti verosimilmente materiale di interesse investigativo.
Il provvedimento è stato notificato in carcere, presso la locale Casa Circondariale, dove l’uomo si trovava ristretto a seguito dell’arresto in flagranza di reato di cui si è detto.
Questo il materiale sequestrato.