A Potenza Padre Pietro Anastasio e la sua Fondazione accolgono 6 cittadini afgani in fuga dalla guerra. Ecco il lodevole impegno preso

Come è noto, nell’ambito degli interventi di accoglienza promossi dalla Prefettura di Potenza per fronteggiare l’emergenza umanitaria dell’Afghanistan, sono stati accolti in questa Provincia 49 cittadini afghani, componenti di nuclei familiari, di cui 42 assegnati nei centri di accoglienza situati in due comuni della provincia e 6 nella struttura gestita dalla Fondazione “Madre Teresa di Calcutta” nella città capoluogo.

In data odierna è stata sottoscritta la convenzione tra il Prefetto Annunziato Vardè e il Presidente della Fondazione, Padre Pietro Anastasio, che formalizza gli impegni delle parti per garantire un’accoglienza adeguata e rispettosa delle esigenze degli ospiti, concordati al momento del loro arrivo.

Con il predetto accordo la Fondazione, che si è sempre distinta nel campo dell’accoglienza di persone con fragilità, si è impegnata a garantire, con le proprie risorse professionali ed economiche e secondo standard adeguati, ospitalità, accoglienza ed assistenza alle persone beneficiarie nonché ogni altra attività finalizzata all’integrazione.

La Prefettura si è impegnata nell’ambito delle proprie prerogative istituzionali, a svolgere un costante supporto e monitoraggio nell’espletamento delle necessarie procedure amministrative concernenti la presenza di stranieri sul territorio nazionale e l’eventuale richiesta di riconoscimento della protezione internazionale.

Il Prefetto, al termine dell’incontro, ha sottolineato che fin dai primi giorni dell’arrivo degli afghani in questa Regione, le comunità locali si sono dimostrate molto sensibili al dramma vissuto nella terra di origine dei profughi ed ha espresso vivo apprezzamento per le molteplici manifestazioni di solidarietà pervenute da parte di diversi Sindaci della provincia oltre che da parte delle associazioni del terzo settore e di numerosi cittadini.

Il Prefetto ha infine evidenziato l’importanza di promuovere mirati percorsi di integrazione e di inserimento socio-lavorativo nei confronti dei cittadini presenti in questo territorio che hanno collaborato con le Forze Armate in Afghanistan, preannunciando che ulteriori accordi di collaborazione saranno oggetto di approfondimento con diversi amministratori locali che hanno espresso disponibilità all’accoglienza.