Potenza: “l’ospedale dia un segnale importante per operatori che stanno rischiando la vita in condizioni estreme”

Riceviamo e pubblichiamo una nota della UIL FPL BASILICATA:

“La UIL FPL è costretta a denunciare il grave stato in cui versa la U.O. di  Malattie infettive del nosocomio di Potenza nonché nel nuovo reparto COVID 19 dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza in quanto lo stesso non sarebbe conforme alla normativa di sicurezza e ai protocolli sanitari in materia di malattie infettive.

In particolare le porte di ingresso al reparto non sono a c.d. pressione negativa e non sono precedute dalle stanze filtro (che dovrebbero dividere le stanze di degenza dei pazienti COVID Positivi dai corridoi).

Inoltre, i dipendenti adibiti a tale reparto riferiscono che sta per essere attivata una procedura di ventilazione dei pazienti COVID c.d. non invasiva (simile al trattamento areosol), la quale aumenta notevolmente il rischio di contagio perché libera i c.d. DROP, ossia goccioline di vapore miste alla saliva, che si diffondono negli ambienti.

Tale procedura, viste le carenze strutturali sopra descritte e viste la carenza di adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, non deve assolutamente essere attivata, perché espone a rischio dipendenti e fruitori della struttura.

Abbiamo formalizzato esposto formale agli organi competenti a tutela dei lavoratori.

Ci è stato segnalato che mancano mascherine, tute e scafandri.

Bisogna fare in fretta e fare in modo che ci sia un approvvigionamento quotidiano e continuo del materiale poiché gli operatori che stanno dedicando anima e corpo non reggono più il peso della situazione.

Occorre anche mettere un ‘unità infermieristica nel turno notturno perché fanno le notti in  tre.

Gli stessi infermieri, infatti di sovente, accompagnano i pazienti in rianimazione e lasciano sguarnito il reparto.

Inoltre gli  stessi infermieri stanno svolgendo i doppi e tripli turni, i cui emolumenti gravano sui fondi regionali.

Occorre anche riconoscere l’indennità notturna maggiorata nonché l’indennità di rischio  agli operatori.

Al momento, però  non ci è dato sapere la tariffa oraria prevista a 27 € ad ora come è giusto che sia.

Per tutte queste ragioni facciamo appello alla sensibilità dell’Azienda affinché dia un segnale importante per questi operatori che stanno rischiando la vita in condizioni estreme.

Qualora l’appello non venisse accolto gli stessi saranno costretti ad azioni di lotta a tutela dei loro diritti”.