L’ex amministratore Flammia risponde al Presidente del Potenza Calcio: “In questi ultimi 5 anni non solo ‘macerie’ ma un campionato vinto, due play off e due salvezze in serie C”. Le precisazioni

“Ho ascoltato più volte la conferenza stampa del Presidente Macchia, al quale va dato merito di continuare nella staffetta di rilancio della squadra che per la città capoluogo svolge anche, e soprattutto, un’ attività sociale di aggregazione, ma alcune dichiarazioni mi lasciano sorpreso visto che negli ultimi 5 anni, in prima persona come Amministratore Unico e Delegato, ho seguito passo dopo passo l’evoluzione e la gestione societaria”.

È quanto dichiara in una lettera l’ex amministratore del Potenza Calcio della presidenza Caiata, Daniele Flammia, che aggiunge:

“Sorpreso perché, fino all’ultimo giorno utile all’iscrizione al campionato in corso, in via del tutto amichevole non essendo più un tesserato, ho collaborato con il Presidente Macchia sia alle pratiche burocratiche per il rispetto dei criteri infrastrutturali sia alla chiusura delle pendenze dell’intera rosa dei calciatori e dei tecnici del Potenza Calcio Srl molti dei quali, pur non conoscendo il nuovo Presidente ma evidentemente per rispetto al management uscente, dalle ‘macerie’ hanno liberamente rinunciato ad alcune mensilità spettanti consentendo un risparmio evidente sui conti in possesso del Presidente Macchia e avallati dalla DLA PIPER SpA, società Advisor nell’intera operazione di compravendita delle quote societarie.

Un risparmio che il Presidente Macchia ed il suo staff avranno sicuramente valutato sia economicamente che di riconoscenza al lavoro svolto in questi anni.

Sorpreso, anche, di aver appreso che in questi ultimi 5 anni sono state prodotte solo ‘macerie’ e non un campionato vinto, due play off e due salvezze in serie C, queste ultime in costanza di Covid.

Ebbene si, due anni in cui la società ha di fatto perso oltre 3 milioni di euro di incasso per vendita biglietti visto che in oltre 80 gare ufficiali tra campionato e playoff un buon 70% sono state giocate a porte chiuse e le rimanenti con la scure del green pass per l’accesso dei tifosi.

Insomma un periodo non facile da affrontare che in condizioni normali avrebbe raccontato un’altra storia.

Sorpreso, soprattutto, per aver catalogato un’associazione potentina di tifosi, imprenditori e professionisti di primo livello quale bancomat del Potenza Calcio Srl: il Presidente Macchia da una rilettura dei documenti societari potrà verificare che si trattava di sponsor pubblicitari la cui maggioranza degli interessati è in attesa di ricevere il 50% , di quanto investito, in credito d’imposta cosi come previsto dalla norma per rilanciare, o meglio tenere almeno in stallo, lo sport nel periodo pandemico.

Chi vive di calcio sa bene cosa significa gestire una società sportiva, patrimonializzarla e renderla vendibile quando si è impossibilitati nel continuare ad investire: una società di calcio di Lega Pro, per il solo fatto di aver diritto a partecipare al Campionato vale dai 3 agli 8 milioni di euro, a seconda della connotazione territoriale e delle strutture sportive sulle quali può contare e nella stragrande maggioranza delle operazioni di cessione, in ultima quella del Palermo tanto per citarne una, l’investitore paga l’investimento e la società gli viene consegnata azzerata nei crediti/debiti.

Il contrario è facile immaginarlo.

Detto questo, ma con immensa stima nei confronti del Presidente Macchia al quale mi lega un rapporto di amicizia e disponibilità devo solo spiegare, in due parole semplici, il famoso prestito che è emerso dalla conferenza stampa e che deriva da una errata, ancora, interpretazione dei documenti.

Premesso che non è un prestito, visto che il Potenza Calcio Srl amministrato da me negli ultimi 5 anni non ha mai effettuato e ricevuto prestiti da nessuno, si tratta invece di un importo extra messo a garanzia della fideiussione dovuta per l’iscrizione al campionato il cui Istituto di credito fideiussore ha chiesto di variare il bonifico ottenuto (parliamo di giugno 2021) da societario a persona fisica almeno socio, che ritornerà nelle casse del Potenza alla restituzione della fideiussione e dei fondi versati a sostegno della stessa: il mancato completamento nei tempi rapidi, volendo giustamente invocati dal Presidente Macchia, non sono stati rispettati su indicazione del nostro Ufficio Legale che ha consigliato, me ed il socio Caiata, di attendere la restituzione della fideiussione e procedere al reintegro nelle casse societarie.

Se c’è urgenza dei 25 mila euro mi impegno personalmente a bonificarli al Presidente Macchia che me li restituirà non appena la fideiussione sarà svincolata.

Poche precisazioni solo perché il silenzio mi avrebbe reso complice di alcune parole dette in conferenza stampa frutto, come ho detto, solo di interpretazioni errate e non, ne sono certo, con altri intenti che nulla hanno a che fare con la gloriosa storia centenaria del Potenza Calcio”.