Il terrorista afgano Zia Rahmany, ha vissuto nell’ombra per diversi mesi nel centro Sprar di Brienza (Potenza).
E’ sospettato di mantenere relazioni con uomini del terrorismo islamico.
Le indagini della procura di Potenza erano partite da alcune intercettazioni telefoniche e da un documento d’identità falso che si era procurato per l’acquisto di una sim telefonica.
Per tre volte la Questura di Potenza gli ha negato il permesso di soggiorno ed alla fine il 26enne afgano è scappato dalla Basilicata ed ha raggiunto i suoi amici a Parigi in Francia.
Rahmany al suo arrivo in Italia già era stato segnalato dai servizi di sicurezza norvegesi che gli avevano negato il permesso di soggiorno per motivi di sicurezza dello Stato in quanto inneggiava alla jihad.
A Brienza mediante il «Progetto Italia lavoro» promosso dal Governo era riuscito a lavorare come apprendista magazziniere in un supermercato.
Ma questa era solo una copertura perchè si sospetta che Zia Rahmany facesse formazione agli altri ospiti del centro cercando di convertirli al terrorismo islamico in cambio di un visto per l’espatrio in Inghilterra.