La Basilicata tra le regioni che non hanno provveduto ad assumere personale nei Centri per l’Impiego! Questa la situazione

“La Basilicata, secondo l’ultimo monitoraggio del governo (aggiornato al 30 giugno), è tra le sette regioni che non hanno provveduto ad assumere personale sempre più indispensabile negli otto Centri per l’Impiego della regione.

Se si tiene conto che su 11.600 ingressi previsti nel triennio 2019-2021, nei 550 Cpi complessivi ne sono stati realizzati sinora solo 1.300, i ritardi rischiano di compromettere, ancora prima di partire, l’attuazione delle misure del Governo sulle politiche attive del lavoro strettamente intrecciate alle ‘missioni’ del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza)”.

Lo afferma il segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli, riferendo che questo è stato uno dei temi centrali dell’Esecutivo nazionale Uil, aperto dal segretario generale Pierpaolo Bombardieri, a cui ha partecipato ieri, il primo incontro del gruppo dirigente nazionale Uil in presenza.

Tortorelli evidenzia:

“È del tutto evidente che senza giocatori in campo non è possibile fare GOL, l’acronimo scelto dal Governo per il programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori, oltre a stoppare sul nascere ogni buona intenzione di rilancio dei servizi per l’impiego.

Strettamente legato c’è poi il tema della formazione dei percettori del Reddito di Cittadinanza diventati in questi giorni oggetto di polemiche politiche dai toni lontani dalla realtà sociale.

Secondo il monitoraggio dell’Anpal, l’Agenzia nazionale, poco più di un terzo (il 34,1%) dei percettori del reddito di cittadinanza occupabili al 30 giugno è stato preso in carico dai centri per l’impiego e ha sottoscritto un patto per il lavoro.

È qui il fallimento del reddito di cittadinanza sul fronte delle politiche attive, a cui aggiungere la scadenza molto vicina, fissata al 31 dicembre, dei contratti di lavoro dei navigator, anch’essi in Basilicata ridotti ad una pattuglia insufficiente a portare a termine tutti i gravosi compiti di accompagnamento al lavoro dei disoccupati giovani e di lunga durata.

Una situazione ancora più incomprensibile perché per le politiche attive e il potenziamento dei centri per l’impiego il Pnrr mette a disposizione circa 5 miliardi.

A decorrere da quest’anno, ci sono 464 milioni di euro annui per l’assunzione di 11.600 nuovi operatori, con l’obiettivo di passare dalle attuali 8mila unità a circa 20mila.

A ciò si aggiunga un piano straordinario di investimento sulla formazione degli operatori, anche di quelli già in servizio, sui sistemi informativi, sull’ammodernamento delle infrastrutture, per oltre 1 miliardo di euro.

In questo scenario, con il sostegno della Uil nazionale, abbiamo pertanto deciso di avviare una specifica vertenza chiamando Regione e Arlab alla convocazione immediata di un tavolo”.